Programma

L’artista propone un lavoro inedito che fa parte della serie Paradossi dell'abbondanza (People over profits), dove esplora la relazione tra l’uomo e l’ambiente in cui vive, analizzando le evoluzioni, i cambiamenti socio-politici, e le contraddizioni socio-economiche del tardo capitalismo globalizzato.

Un alfabeto ritrovato, campionato da ciò che abita il sottosuolo viene seminato sulla Valle. Da queste lettere germogliano due spazi. Una città fantasma viene fondata per cinque notti a ospitare chi ha da venire, un recinto disegnato al suolo diventa la soglia che fa dell’ornamento una redenzione, e che limitando apre, a invocare nuove liturgie.

Secondo Misura è un lavoro che ragiona sul corpo come processo di creazione e di nascita. L’artista crea membrane, pelli rassomiglianti a quelle umane attraverso la fermentazione del Kombucha, coltura simbiotica di lieviti e batteri chiamata Scoby o Madre.

L’artista propone una “dislocazione”: un’ installazione composta da un elemento estrapolato dell'ex fornace Smorlesi di Valle Cascia, associato a dei frammenti di lastra in fibrocemento, su cui è intervenuto con la tecnica della cianotipia imprimendovi l’immagine delle nuvole sul posto.

Venti cosmici è un’installazione di maniche a vento, strumento sensibile e simbolico. Costruite e cucite con stoffe provenienti dalla cittadinanza di Valle Cascia, le maniche a vento diventano dispositivi e segnalatori che si modificano in base ai corpi invisibili che vi attraversano all’interno.

Videoinstallazione

Con Officina della fotografia si intende uno spazio accessibile a tutte e tutti, gratuito, adibito ad un vero e proprio studio fotografico.